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Piero Muscari

Storytailor

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School Day

IN BREVE
Lo School day era un progetto interno, poi cresciuto ulteriormente nel periodo in cui ho lavorato per Telespazio, l’emittente per cui ho prodotto e condotto molti programmi televisivi.
COMMITTENTE
AREE DI ATTIVITÀ
OBBIETTIVI
• Promuovere le capacità degli studenti non solo in ambito culturale ma anche artistico • Premiare il valore di chi sa mettersi in gioco • Valorizzare le scuole, le città e i territori
TARGET
Gli studenti delle scuole secondarie della città di Vibo, poi della provincia e, infine, di tutta la Calabria. Anche le loro famiglie e il pubblico di radio Onda Verde e delle emittenti televisive private calabrese.
CATEGORIA
DATA PROGETTO
20 edizioni dal 1990 al 2009
ATTIVITÀ
TAGS

School Day

Che effetto fa sentirsi dei pionieri? Beh, quando le persone te lo riconoscono, ci si sente bene. Oggi tutti sanno cosa sono i talent: ne abbiamo di ogni genere e per ogni gusto. Ma nel 1990 non ne esistevano e io posso dire di avere avuto per primo quest’idea che ha anticipato di oltre un decennio format televisivi come Amici di Maria De Filippi o X Factor. Proprio nel 1990 ideavo e conducevo il mio primo School Day, di cui curavo anche la direzione artistica. Posso dire che è stato il primo autentico talent show italiano, che nel 2009 ha compiuto venti anni di ininterrotto successo.

Si trattava di un progetto di comunicazione e spettacolo, prodotto da Radio Onda Verde (l’emittente di cui sono editore da ben 37 anni), che  ha consentito a migliaia di ragazzi calabresi di esprimersi, mettendosi in gioco e  sperimentando qualcosa di importantissimo, la capacità di fare squadra: valori importanti nei quali credo e che sono stati per me un faro durante tutta la mia attività.

Una gara tra adolescenti

Lo School Day ha rappresentato una grande sfida cittadina, poi provinciale e regionale, tra le scuole secondarie: un talent che in ogni edizione ha coinvolto migliaia di adolescenti che si sfidavano in prove di ballo, di canto, di cultura e di abilità, facendo emergere il loro talento, il più delle volte inespresso in tutti gli altri contesti.

Mettersi in gioco

Tanti di loro, che oggi incontro da adulti, ricordano quell’esperienza e mi dicono che è stata una delle più significative della loro vita. Ognuno di quei giovani sperimentava cosa significa  “mettersi in gioco”, una delle parole chiave e degli slogan della competizione, e la filosofia che stava alla base del talent: il palcoscenico come “scuola di vita” e come luogo in cui buttarsi per esprimere il proprio talento, di qualunque genere esso fosse.

Dalla città di Vibo a tutta la provincia e alla regione

I primi anni furono coinvolti soltanto gli studenti delle 15 scuole superiori della città di Vibo; poi ampliai la gara aggiungendo quelli delle scuole di Tropea e di Serra San Bruno; infine, dal 2000, offrii la possibilità di concorrere alle scuole secondarie di tutta la Calabria (nell’ambio dei programmi che facevo per l’emittente tv Telespazio, per cui produssi e presentai diversi format).

La rosa delle migliori 5

Dopo una gara a livello provinciale, i 5 Istituti vincitori confluivano nella finale regionale che si spostava di provincia in provincia. In queste finali riuscivo a riempire gli stadi delle 5 città capoluogo con migliaia di ragazzi provenienti da tutta la regione (circa 100 le scuole coinvolte). Di ogni istituto partecipavano circa 50 studenti: dunque in vent’anni, per quanto è durato lo School Day, sono stati coinvolti 60.000 ragazzi calabresi. Un numero davvero importante, che mi fa onore e mi rende orgoglioso!

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