La prima donna ad essere candidata all’Oscar per il suo “Pasqualino Settebellezze” e poi vincitrice dell’Oscar onorario nel 2019.
Avrebbe compiuto novantaquattro anni ad agosto, Lina Wertmüller, la prima donna ad essere candidata all’Oscar per il suo “Pasqualino Settebellezze”, poi vincitrice dell’Oscar onorario nel 2019. Regista e sceneggiatrice di film straordinari, come “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, aveva accolto me e la mia squadra per una delle sue ultime interviste nella sua storica casa romana dietro piazza del Popolo. Grazie all’amicizia di Rossana Luttazzi, la vedova del compianto Lelio, Lina Wertmüller nel 2017 ha concesso a me e ad Eccellenze Italiane l’onore di raccogliere una preziosa testimonianza sulla sua vita e sui progetti che ancora coltivava.
La salute non era più quella di un tempo, per questo non aveva potuto partecipare alla premiazione durante il Galà, ma l’intervista fatta nella sua casa-museo conserva tutta la verve e lo spirito della grande artista che Lina è sempre stata. Mitici occhiali bianchi e sciarpa rossa, con la voce roca e l’ironia che la contraddistinguevano, Lina ci aveva raccontato la sua storia di donna e di regista, offrendoci ricordi e aneddoti unici, come unici sono stati il suo talento e la sua passione di artista a tutto tondo, che ha lavorato con i più grandi attori del cinema italiano: Sofia Loren, Giancarlo Giannini, Mariangela Melato e tanti altri. Insomma, ne conservo un ricordo bellissimo.
È stata l’intervista più emozionante della mia vita e lei, a un certo punto, ha invertito le parti e ha iniziato a intervistare me: era una curiosa nata e amava appassionatamente le storie. Io ed Eccellenze Italiane ci stringiamo attorno ai suoi familiari, esprimendo loro la nostra più piena vicinanza. Che Lina riposi in pace, nella certezza che, oggi come ieri, i veri artisti non muoiono mai: rivivono sempre nella gioia che continuano a donare grazie alle loro opere.
Piero Muscari