Presso l’esclusivo ristorante La terrazza degli aranci Rome Cavalieri Waldorf Astoria Resort dello chef stellato Heinz Beck, sabato 23 ottobre scorso si è svolta la V edizione del Galà delle Eccellenze Italiane, rimandato nel 2020 a causa dell’emergenza pandemica. Ideato, diretto artisticamente e condotto dal giornalista e storytailor Piero Muscari, l’evento ha visto la partecipazione di ospiti di prestigio cui si legano storie straordinarie. Non si è trattato di una cena-talk ma, come nell’edizione del 2019, l’evento si è svolto prima della cena e ha avuto un tema portante: per questa V edizione quello della resilienza, evocato anche da una scheda subito trasmessa dalla regia. Le immagini del lockdown, delle città deserte, del fare musica sui balconi e delle vittorie italiane nel calcio e nell’atletica hanno suscitato profonde emozioni nell’uditorio.
Il primo intervento è quello del “padrone di casa”, Heinz Beck, uno dei pochi chef tre stelle Michelin in Italia, proprietario di 13 ristoranti gourmet sparsi in tutto il mondo. “Abbiamo imparato – commenta Beck – che nulla è scontato. Durante il primo lockdown ho scritto due libri. In fondo noi siamo stati fortunati – racconta Beck con la voce rotta dalla commozione – perché stando in un albergo abbiamo potuto continuare a lavorare. La lezione forse più grande imparata in questo periodo è l’amicizia. I team si sono ristretti: in pochi abbiamo lavorato fianco a fianco. La brigata si è unita molto, i rapporti sono diventati ancora più forti”. Alla domanda di Muscari se ci sia bisogno di momenti così, in cui ci si guarda negli occhi e si condividono le emozioni, Beck risponde: “Quando ascoltiamo quello che dicono gli altri impariamo e cresciamo molto di più. Noi parliamo, parliamo, parliamo, perché così ci sentiamo più importanti. Invece nell’ascolto c’è il segreto vero. Tutti dovrebbero ascoltare molto di più di quello che dovrebbero raccontare. Se raccontiamo di meno e ascoltiamo di più il mondo può diventare migliore”.
Dopo una rapida rassegna dei nomi e delle storie dei protagonisti di questa edizione, è la volta del primo premiato, l’ex campione di tennis Adriano Panatta, che si collega da remoto per l’impossibilità di essere presente. Con Panatta Muscari discute dei cambiamenti intervenuti nel tennis in questi ultimi anni. “Sono aumentate la velocità e la potenza dice Panatta – quindi quel gioco più morbido ed elegante degli anni ’70 e ’80 non è più possibile”. A premiare la storia dell’ex campione è Anna Campanile, direttrice Marketing e comunicazione di MD Spa, che sostituisce il Presidente Patrizio Podini, anche lui, come Panatta, assente per impegni di lavoro. Brevi notazioni sulla storia di MD e dell’”uomo del Nord” venuto a Sud ad aprire i suoi discount, ci ricordano che stiamo parlando di una delle realtà più importante della Grande Distribuzione italiana, con più di 800 punti vendita in tutto il territorio nazionale, isole comprese. “Abbiamo attraversato momenti difficilissimi. Con pochi altri, la GDO è stata in prima linea nel corso della pandemia. Ma ce l’abbiamo fatta – dichiara Anna Campanile- grazie a un eccellente lavoro di squadra, sia nella rete vendita che dietro le quinte, negli uffici. Abbiamo dovuto mettere in campo tutti i nostri talenti!”.
È poi la volta di Pier Francesco Rimbotti, Presidente del Gruppo Infrastrutture Spa, vero pioniere nel campo delle energie rinnovabili, scelto da Forbes Italia tre i 100 top manager del 2021. Rimbotti ripercorre la sfida affascinante e quanto mai ardua che ha accompagnato la sua scelta di puntare esclusivamente sulle rinnovabili, lasciando il settore del padre, la cui azienda aveva sempre operato con le centrali elettriche. “Abbiamo investito prendendoci dei rischi molto importanti. Trent’anni fa – ricorda Rimbotti – avevamo tutti contro.” Oggi il Gruppo di Rimbotti opera in tutto il mondo: Infrastrutture è stata la prima azienda non giapponese (e, in assoluto, la prima italiana) a vincere bandi pubblici nipponici. Mariarosaria Gianni, caporedattore cultura del TG1, entrata l’anno scorso nel Comitato Scientifico di Eccellenze Italiane, che festeggia quest’anno i 45 anni di carriera da giornalista, premia Pier Francesco Rimbotti.
Dopo il Giappone si parla di un mondo straordinario, quanto difficile, l’Africa, e della storia di un uomo del Sud, Alferdo C. Cestari, che per il suo business, invece di guardare solo a Nord, ha guardato ancora a più Sud. Le numerose attività delle aziende che afferiscono al suo gruppo spaziano dalla consulenza specializzata nel finanziamento italiano ed estero ai servizi alla progettazione, dalla produzione di energia pulita da fonti rinnovabili alla costruzione di grandi opere e all’import-export di prodotti. Cestari è dal 2004 Presidente della Camera di Commercio ItalAfrica e promotore di grandi e innovativi progetti volti ad accrescere l’attrattività degli investimenti, l’internazionalizzazione e la cooperazione. Muscari che Cestari ha contribuiro, con i voti africani, a determinare l’aggiudicazione dell’Expo 2015 a Milano. “Il fatto che io e i miei collaboratori abbiamo dato sempre il massimo rispetto alle persone ha fatto la differenza. – dichiara Cestari – Non dico che Milano ha vinto grazie a me: credo però di ever contribuito per quel pezzettino che mancava”. Cestari, prima della premiazione, descrive i plus dell’Africa come mercato emergente: “Un miliardo e 250 milioni di consumatori oggi. Nel 2050 saranno due miliardi e 400 milioni. Se pensiamo al Sud del nostro Paese, siamo a un’ora di volo dal grande mercato del continente africano. Noi italiani non ci accorgiamo dell’importanza strategica del nostro Sud, ultimo baluardo dell’Europa: quanto sono importanti i nostri aeroporti, le nostre imprese, i porti. Il Sud del mondo è ormai il polo magnetico del mondo”. L’ing. Cestari viene premiato da Carlo Russo, editore che porta l’italianità ovunque nel globo con le sue riviste.
Dopo Cestari è la volta di una grande professionista, Annamaria Bernardini De Pace, la più nota matrimonialista italiana, dal cui studio, in oltre trent’anni di attività, sono passati circa 30.000 casi, i nomi più in vista dell’alta società italiana, attori, cantanti e imprenditori. Uno spirito libero, l’avvocato, una donna che ha sempre pensato con la propria testa e non ha mai fatto parte di alcuna cordata. “Siamo in un periodo storico imbarazzante – dichiara la De Pace – siamo tutti condizionati dal politicamente corretto, del quale non si riesce più a fare meno…- e aggiunge – Gli amori potrebbero durare tutta la vita se ciascuno volesse più bene a se stesso e non subisse l’altro per paura di perderlo.” Annamaria Bernardini De Pace è stata premiata dall’attrice, conduttrice radiofonica e scrittrice Rajae Bezzaz.
Ancora un passo nell’innovazione con Sabrina Zuccalà, altra premiata della serata, ex karateka e manager, che oggi fa impresa nel campo delle nanotecnologie. Capace di rispondere alle criticità nell’ambito della protezione e preservazione dal degrado delle superfici materiche, la nanotecnologia può avere una serie infinita di applicazioni, tra cui quello dei beni culturali, che sta molto a cuore alla Zuccalà. “Io sono stata una delle poche fortunate: ho iniziato a lavorare solo con i governi. Sono loro a cercarmi. Pensate alla Marina che dà importanti commesse a una donna. Adesso stiamo trattando con le nanotecnologie gli elicotteri Leonardo. E poi il mondo dei beni culturali…mi sono resa conto che dare futuro alla storia è la frase più importante da utilizzare ai giorni nostri”. A premiare Sabrina Zuccalà il maestro Silvio Vigliaturo, l’artista della fusion glass che realizza i premi di Eccellenze Italiane da sempre.
Muscari chiama poi Claudio Cecchetto, disc jockey, conduttore radiofonico e televisivo, cantante e produttore discografico. Autore del mitico Gioca Jouer, e considerato il re dei talent scout italiani, è scopritore di personaggi come Gerry Scotti, Jovanotti, Fiorello, gli 883 di Max Pezzali, Pieraccioni, Amadeus, Luca Laurenti, DJ Francesco e tanti altri. Davvero uno degli ultimi veri mecenati di casa nostra! “Uno può fare una bella vita, scoprire tante cose – dichiara Cecchetto – ma se non c’è uno storytailor come Piero Muscari nessuno lo sa! Anche lui è un’eccellenza perché è il correttore di bozze della tua vita. Ti faccio i complimenti, Piero. Uno sente te che racconti la sua storia e si chiede se è lui quello di cui tu stai parlando! È interessantissimo poi ascoltare le storie degli altri: mondi che non conoscevi e finalmente c’è qualcuno che ti dice che esistono! E per me è stata davvero una grande scoperta”. A premiare Cecchetto Paolo Tedesco, il direttore della comunicazione di Canon Italia, che da sempre sponsorizza Eccellenze italiane con le sue super telecamere per qualificare al meglio le storie affascinanti che Piero Muscari ogni anno racconta. Da rappresentante di Canon, partner del progetto sin dall’inizio, Paolo Tedesco fa i complimenti a Muscari per le storie presentate e così commenta: “Emozionarsi fa parte della vita. Fa parte del lavoro. Se smettiamo di emozionarci dobbiamo cambiare mestiere. Grazie perché ogni volta riesci a emozionarmi e a emozionare tutti noi”.
A seguire, come ogni anno, è la volta dell’arte contemporanea, grazie anche a Rocco Guglielmo, Presidente dell’omonima fondazione e membro del Comitato Scientifico: protagonista lo scultore Alex Pinna, docente all’Accademia d’arte di Catanzaro e che dal 1993 ha esposto in personali e collettive in tutta Italia, mentre all’estero il suo lavoro è stato presentato a Shanghai, Tel Aviv, Londra, New York, Los Angeles, Colonia, Lugano. “Io sono partito come pittore. La pittura l’ho studiata all’Accademia di Brera ma quel dono lì – dice Pinna- non ce l’avevo. Avevo iniziato a fare delle sculture e mi sono accorto che scolpire mi veniva facile. Tutto quello che ho studiato in pittura, lo faccio defluire nella scultura”. Alex Pinna viene premiato da Rocco Guglielmo, che segnala le storie d’arte trattate in ogni edizione di Eccellenze Italiane. “Vedere l’arte da un computer può essere un momento per superare una difficoltà, ma l’arte va vissuta – dichiara Guglielmo – soprattutto la scultura. Noi italiani siamo troppo ossessionati dalla sacralità dei luoghi. I musei andrebbero vissuti. In tutto il mondo la sacralità del luogo non c’è più: il museo per vincere la sfida del futuro deve diventare un luogo di accoglienza a 360°”.
Muscari presenta, poi, una grande novità: per la prima volta nella storia di Eccellenze italiane in questa quinta edizione viene premiata una città, una perla del Sud, Siracusa, patrimonio dell’Unesco dal 2005. “Le città – dice Muscari – proprio come le persone hanno un carattere e una personalità. Quindi da questa edizione premiamo le città, perché esse hanno bisogno di vivere di intelligenza collettiva. Racconteremo la storia di città che hanno quel guizzo in più per vincere”. È presente per ricevere il premio Francesco Italia, sindaco di Siracusa; per la premiazione viene chiamato il Presidente del Comitato Scientifico di Eccellenze Italiane, Michelangelo Tagliaferri. “Nel corso della serata c’è qualcosa che mi ha colpito molto: in tutte le storie c’è questo fil rouge della fiducia. Bisogna restituire fiducia alle nostre città e ai nostri cittadini perché – dichiara il sindaco di Siracusa – la storia del mondo è storia di città. Ho il privilegio di essere sindaco di una città che ha 2.750 anni di storia. Ma una città che ha un tale patrimonio di cultura non può candidarsi a capitale della cultura se non abbraccia quei valori di sostenibilità di cui tanto si è parlato nel corso della serata. E se non abbraccia quei valori di inclusione, di innovazione sociale, di rigenerazione del tessuto. Abbiamo uno strumento straordinario, che è il Piano di Ripresa e di Resilienza: giochiamocelo fino in fondo perché questa opportunità va vissuta a partire dalle città. Questo è quello che mi sento di dire a conclusione di una serata magnifica come quella che Muscari ci ha offerto”. “Bisogna giocare la partita di capitale della cultura fuori dai codici di coloro che decidono come si fanno queste cosa. Bisogna far parlare i propri sapori, il proprio popolo. Siracusa, con i suoi giovani e le sue donne, e il suo territorio, che poi significa la comunità che lo popola – dichiara Tagliaferri – ha tutte le carte in regola per creare un’economia davvero differente, mettendo al proprio servizio una tecnologia sostenibile e rispettosa dell’ambiente.”
Muscari presenta, infine, l’ultima storia, quella dell’architetto Aldo Cingolani. che opera nel campo del design da oltre 25 anni e suo ambasciatore in giro per il mondo. Cingolani ha lavorato a lungo per Giorgietto Giugiaro, suo mentore; poi ha fondato con Lilly Bertone la Bertone Design, acquisendo il glorioso marchio che rappresenta il design italiano nel mondo. Oggi il Gruppo Italiano Progetti, la holding di cui Cingolani è Presidente, si muove anche nel campo dell’estate, dell’hospitality e della moda. Prima di rispondere alla domanda di Muscari sul design, Cingolani si complimenta per la splendida serata e per il progetto. “Devo fare i complimenti perché il parterre di questa sera è stupefacente. – dice Cingolani – Vedere l’emozione di Heinz Beck mi ha toccato il cuore. Persona straordinaria. Ma anche quelli che mi hanno preceduto. Muscari ha raccolto un “club” incredibile.” Per Muscari, infatti, “incontrarsi rimane centrale: grazie al progetto Eccellenze Italiane, e agli incontri propiziati dall’evento, ho visto nascere nuove realtà e posti di lavoro. Quando si incontrano le persone, lasciando la propria realtà, lì nascono delle cose”. Cingolani spiega poi cosa bisogna intendere per design: non solo il prodotto, ma, soprattutto, il servizio del design. “Gli ingredienti – prosegue Cingolani – sono molteplici. Oltre a fare il cantastorie del design, io faccio il direttore d’orchestra. Gli archistar neppure lo vedono il progetto, almeno molto spesso. Ma va bene se mettono anche una sola idea, un metodo di lavoro, hanno divulgato il loro sapere al loro team. Però bisogna dire la verità ed essere onesti. La vera sfida dell’industrial design, oggi, dopo la produzione del prototipo, rimane l’industrializzazione”. A premiare Aldo Cingolani sale sul palco il grande pittore Cesare Berlingeri, maestro dei dipinti piegati, perché arte e design da sempre sono in profonda relazione e si danno la mano. “Ho ascoltato storie bellissime – dichiara Berlingeri, lui che è il primo premiati tra gli artisti di Eccellenze Italiane.” Per me importante non è l’estetica – prosegue Berlingeri. È essere autentici”. Muscari mostra infine la copertina del catalogo 2021. “Per le copertine dei cataloghi di Eccellenze Italiane, dalla I alla IV edizione – dice Muscari – erano sempre state scelte opere di maestri rappresentativi dell’arte rinascimentale italiana, come Leonardo, Michelangelo e Botticelli. Quest’anno abbiamo scelto l’arte contemporanea e un’opera di Berlingeri, “Avvolgere il giallo”, dalla sua mostra antologica itinerante in Brasile”.
Si chiude così, con la premiazione di Cingolani, l’eccezionale serata con i personaggi di questa V edizone del Galà 2021, aggiungendo un altro affascinante insieme di storie all’esclusivo viaggio alla scoperta dell’eccellenza italiana, firmato, come sempre, dallo storytailor Piero Muscari.