Skip to content

FEGE 2025: quattro giorni di dibattiti, premi e narrazioni per il futuro dell’informazione

Il comunicato stampa delle 4 giornate di FEGE, il festival dell'Editoria e Giornalismo Emergente che si appena concluso a Terni.

Grande successo per la VII edizione di FEGE (Festival Editoria e Giornalismo Emergente), un evento di rilievo nazionale che ha animato il PalaSì! di Terni dal 27 al 30 marzo, offrendo un’importante occasione di confronto su giornalismo, narrazione e attualità, con il contributo di grandi nomi del settore.

La manifestazione è stata realizzata grazie alla collaborazione tra lo storytailor Piero Muscari, mente creativa, ideatore e direttore artistico del Festival fin dalla sua prima edizione nel 2009 e l’imprenditore umanista Sauro Pellerucci, fondatore di Pagine Sì! S.p.a. – Human Digital Company, autore nonché Presidente di FEGE e dell’associazione “Io Sono Una Persona Per Bene”.

Terni nuova casa stabile di FEGE

Dopo essere nato in Calabria e aver toccato città come Bobbio e Ivrea, FEGE – che vede nel suo Comitato Scientifico Michelangelo Tagliaferri, noto sociologo della comunicazione, e Germana Beha, figlia del compianto Oliviero – ha scelto come sede permanente e cornice ideale Terni, una realtà urbana ricca di tradizione e fermenti culturali. “È la prima volta che FEGE arriva in Umbria, ed è subito chiaro che non sarà l’ultima”, ha dichiarato Sauro Pellerucci”. Parole apprezzate dall’Assessore alla cultura del comune, Michela Bordoni, che nel saluto istituzionale di apertura del festival ha dichiarato che la città “è stata ed è un bacino culturale importante sia per posizione geografica in Italia, ma anche per posizione culturale negli anni e nei secoli”.

Un ponte tra generazioni e territori

Un elemento distintivo di questa edizione è stato il gemellaggio tra Umbria e Calabria, che ha rafforzato il legame culturale tra le due regioni, aprendo nuovi spazi per le voci emergenti – che non significa juniores, ma emergenti nel Paese – come i giornalisti Rosamaria Aquino e Padre Giulio Cesareo, cui è stato conferito il Premio FEGE. Alle personalità senior, che si sono distinte per l’impatto generato nel contesto informativo e culturale italiano, è stato invece assegnato il Premio Nazionale “Memorial Oliviero Beha”, riconoscimento unico nel suo genere in Italia, dedicato alla memoria del celebre giornalista scomparso nel 2017, autore di numerose inchieste ed editoriali di denuncia.

Il festival ha inoltre visto la partecipazione delle più importanti scuole cittadine, con attività dedicate agli studenti che ogni mattina hanno ascoltato le lectio magistralis dei diversi ospiti, partecipando con entusiasmo. Rivolgendosi a loro Muscari ha detto “dobbiamo restare con la testa aperta altrimenti rischiamo di diventare tifosi. Se cominci a essere tifoso di un’idea, rischi di non vedere più niente, neanche il mondo che ti cambia sotto i piedi”.

La manifestazione si è aperta giovedì 27 marzo con l’introduzione di Piero Muscari e Sauro Pellerucci, che hanno dato il via ai lavori sottolineando il valore di FEGE come spazio di riflessione sul futuro dell’informazione. A proposito delle numerose testimonianze degli ospiti di FEGE raccolte negli anni, Muscari ha sottolineato: “Noi crediamo nella memoria, cioè che quello che viene lasciato poi duri nel tempo”.

Michelangelo Tagliaferri ha poi tenuto una lectio magistralis dal titolo “Il senso di sostenibilità della notizia e della narrazione”, offrendo una prospettiva approfondita sul rapporto tra etica e informazione. Per il sociologo le nuove generazioni sono motori di cambiamento: “i giovani sono l’avanguardia – ha dichiarato – cioè sono coloro che guardano oltre a partire dall’essere giovani. A noi, che siamo vecchi, spetta di guardargli le spalle”. Il talk show-laboratorio interattivo “La notizia sostenibile” ha poi coinvolto il pubblico in un dialogo dinamico e partecipativo.

Premi FEGE e Premio “Oliviero Beha”

Nel pomeriggio, il Premio FEGE è stato assegnato a Padre Giulio Cesareo, giornalista, frate minore e teologo morale, autore di diversi saggi. Cesareo è stato premiato da Mino Lorusso, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Umbria. “Se io voglio ascoltare Dio – ha dichiarato Cesareo – non posso non ascoltare chi è accanto a me perché Dio parla attraverso le parole degli altri. E questo credo che sia un grande passaggio della chiesa di oggi. La chiesa sta reimparando ad ascoltare l’umanità”. È seguito il talk “Le narrazioni emergenti”, che ha visto la partecipazione di Cesareo, Tagliaferri, Pellerucci e Mino Lorusso.

Venerdì 28 marzo si è aperto con un’altra lectio magistralis, “Storia senza eroi”, a cura di Piero Marrazzo, giornalista ed ex Presidente della Regione Lazio, seguita dalla proiezione del trailer “La Tazzina della legalità” con Sergio Gaglianese, fondatore e Presidente dell’Associazione “La Tazzina della Legalità”. Poi il talk show “La libertà di stampa e la legalità in Italia”, moderato da Piero Muscari, ha visto il contributo di Sandro Raimondi, Procuratore della Repubblica di Trento, Marrazzo e Gaglianese.

Nel pomeriggio, il Premio FEGE è stato conferito a Rosamaria Aquino, giornalista calabrese che lavora a Report premiata da Michelangelo Tagliaferri. “C’è una fetta non piccola in Italia – ha detto la giornalista – di persone che non ti credono e che non credono che quelle immagini siano veritiere: è successo con la guerra in Ucraina e con il Covid. Venivo accusata di mandare in onda manichini nella terapia intensiva: quello mi è molto dispiaciuto e mi ha fatto molto interrogare su che tipo di società abbiamo”.

Subito dopo l’intervento di Germana Beha. “Quando tu riesci a rimanere vivo pur non essendoci più, vuol dire che tu hai lasciato qualcosa”, ha dichiarato le Beha ricordando la figura del padre.

Infine altri due giornalisti importanti, Aldo Cazzullo, Vicedirettore del Corriere della Sera e autore di bestseller, e Piero Marrazzo, giornalista e conduttore, ai quali Germana Beha ha consegnato il premio intitolato a Oliviero.

“Raccontare è la mia mission. – ha dichiarato Cazzullo – Io racconto delle storie. Per farlo cerco di leggere e di parlare con le persone. La cosa più bella di fare il giornalista è poter vivere le vite degli altri”. Per Marrazzo – che ha parlato diffusamente della vicenda che lo ha visto coinvolto dal 2009 e su cui ha scritto il libro “Storia senza eroi” – “La bravura di un giornalista si vede se lascia in primo piano i fatti. Ma è nel modo in cui li racconta che lascia davvero il segno.

Ospiti d’eccezione e contenuti di alto profilo

Il talk show “Leggere la notizia, la guerra delle news” ha chiuso la giornata con un dibattito tra Raimondi, Cazzullo, Marrazzo e Aquino.

Sabato 29 marzo, Davide Giacalone, giornalista e scrittore, premiato a FEGE nel 2022, ha tenuto la lectio magistralis “Colpevoli e vincenti”. Discutendo dell’Europa e del Manifesto di Ventotene, Giacalone ha dichiarato “Noi viviamo nella parte ricca del mondo. Non dobbiamo dimenticare che noi non siamo liberi perché siamo ricchi, noi siamo ricchi perché siamo liberi”.

Successivamente, il talk “Il mestiere del giornalista oggi” ha visto dialogare Marrazzo, Giacalone e Tagliaferri.

Nel pomeriggio, il Premio “Oliviero Beha” è stato assegnato a Massimo Giletti, giornalista, conduttore e autore. “È difficile che io accetti di ritirare un premio – ha dichiarato Giletti – perché molti premi sono figli di un narcisismo personale e non hanno peso. Il nome di Oliviero è un nome che rimane nel mio cuore. Faceva giornalismo libero e non ha mai abdicato a quel suo modo di essere”.

Giletti ha poi partecipato al talk show “La narrazione del paese” insieme a Cazzullo, Marrazzo e Giacalone.

Domenica 30 marzo il festival si è chiuso con “FEGE incontra la città”, un momento di confronto con il pubblico, che ha ribadito il ruolo della manifestazione come spazio di crescita e di dibattito culturale.

L’evento, che ha visto la partecipazione dei più importanti organi di informazione locali e si è avvalso della partnership con Scrittori.tv – antesignana tra le web tv focalizzate sulla letteratura e sugli autori -, si è chiuso con un bilancio più che positivo e l’auspicio che il dialogo e il confronto possano continuare a essere strumenti fondamentali per comprendere e raccontare la realtà in modo etico e responsabile.

Tutte le giornate sono state trasmesse in diretta su YouTube e sul sito www.fege.it e sono disponibili in streaming sui social.

 

Facebook
LinkedIn
Twitter
WhatsApp
Email
Print